Dopo il successo dello scorso anno, arriva “L’enigma del triangolo”

La passione per le Escape room è ormai un dato di fatto, sempre più persone si approcciano a questo gioco interattivo dal divertimento assicurato. L’idea di TeatroE, nata nel ormai lontano 2020 è stata quella di sfruttare gli spazi teatrali per creare esperienze di fuga a tema da vivere tra le quinte. La suggestione di vivere una Escape room in teatro è l’arma in più per rendere ancora più completa un’esperienza che di per sé è già molto coinvolgente. L’intento è doppio: portare a teatro persone, soprattutto giovani, che il teatro difficilmente lo frequentano e far provare all’abituale pubblico un’esperienza totalmente nuova e in prima persona, non seduti in platea ma “giocando” sul palco. Dopotutto in inglese il verbo to play ha il doppio significato di giocare e recitare.


Ecco perché i veri attori dell’Escape theater sono i singoli gruppi di partecipanti (da 4 a 6 persone) che potranno partecipare dal 20 aprile al 7 maggio in fasce d’orario prefissate ogni due ore partendo dalle 14.00. Stavolta il Teatro di Nogara ospiterà L’enigma del triangolo, dopo che lo scorso anno moltissimi appassionati hanno affrontato L’eredità di Mangiafuoco, due titoli e due tematiche differenti ma con lo stesso scopo: uscire dal teatro avendo risolto enigmi e misteri. L’enigma del triangolo è stata la primissima creazione di TeatroE proprio nel 2020, un debutto che allora suscitò moltissimo interesse poiché fu il primo progetto di queste dimensioni in Italia.


Per tutti un’ora e un quarto di tempo per risolvere il mistero che avvolge il teatro e riportare alla luce un manoscritto che si cela tra le pareti della struttura del teatro
comunale. Un’esperienza vissuta sul palco con sullo sfondo una trama legata al teatro, alla sua storia e ad alcuni dei suoi più celebri personaggi, senza però la necessità di avere nessuna conoscenza pregressa. Perché il sottotitolo L’enigma del triangolo? No spoiler!

Vivere il teatro da protagonisti, per un’ora e un quarto immersi tra fari, quinte, sipario e scenografia a cercare un manoscritto e riportarlo alla luce; questa la proposta di TeatroE, concepita e progettata da Mattia Bertolini e Davide Panizza, e realizzata poi con l’aiuto di un drammaturgo, un regista, due tecnici e due scenografi.
Un progetto che punta a far riappropriare il pubblico degli spazi culturali, fruendone in modo alternativo, attirando un pubblico nuovo, giovane, che normalmente non frequenta gli spazi culturali. L’occasione per andare a teatro a scoprire i suoi luoghi più nascosti in modo del tutto originale, ovvero da veri protagonisti. La domanda è: si riuscirà ad uscire per poter raccontare l’esperienza?