IL PALIO DI VERONA
Produzione La Graticcia
di Marino Zampieri
regia di Giovanni Vit
con Giovanni Vit, Giuseppe Vit, Delia Lorenzi, Giovanni Brunelli, Valentina Tognizioli, Gaia Manzini, Bruno Consolati, Marco Bagnara, Ilaria Tarantino, Guido Bissolo, Marco Puliero
Ancor prima che Verona avesse l’esigenza di attrarre turisti internazionali con gli eventi più strampalati, era già meta di visitatori da tutta Europa per la festa popolare più importante d’Italia, il “Palio di Verona”.
Proprio come a Siena, ma più in grande, anche a Verona si correvano gare con uomini, donne e animali. Per mesi la città si preparava alla prima domenica di Quaresima: giorno dell’evento e pretesto per liberare la gioia e la felicità, con giochi e lazzi. Perfino Dante comparirà sulla scena, fu uno spettatore illustre di questa manifestazione durante la sua prolifica permanenza nella città scaligera, tanto da nominare il Palio nella Divina Commedia.
La messinscena vuole essere uno spaccato sociale della vita di un tempo. Tempo in cui si faceva ciò che si pensava, in cui veramente gli ultimi erano i primi. La precisa sceneggiatura del palio prevedeva che il perdente delle corse diventasse il protagonista della giornata, diventando oggetto di beffe e di invidie, sempre con il benevolo sarcasmo della Verona più genuina.
Ripercorrendo le gloriose tappe di questa manifestazione dello spirito, si raggiunge la consapevolezza di essere veronesi tutti matti. Così narrazione e rievocazione storica sia alternano confondendo ancora una volta il confine tra finzione e realtà. In questo lungo percorso attraverso i secoli, come guitti dell’arte, verranno svelati personaggi e atteggiamenti, sogni e debolezze della nostra Verona. Questa tradizione lunga quasi 800 anni, finisce spazzata via dalla violenza e dalla crudeltà dell’episodio più triste della nostra città, le pasque veronesi.
Proprio il giorno del palio vennero fatte gran parte delle esecuzioni, allora ci piace pensare che quel vento che ci ha fatto sognare si sia fermato davanti a quella crudeltà. Grazie alla minuziosa ricerca storica e alla grande capacità comunicativa dell’autore, Marino Zampieri, La Graticcia compare per la prima volta sulla scena con un testo originale, inedito e con un particolare linguaggio teatrale. Come nella migliore tradizione del grande teatro popolare umorismo, disincanto e leggerezza si fondono, dando origine a una colorata e contagiosa allegria, tipica dei sogni più belli.
COMMEDIA STORICA
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